In questi anni, dall’avvio del servizio ad oggi, molte storie di vita si sono incontrate con le nostre, abbiamo condiviso le “ferite” di tante persone, da bambini di pochi mesi ad adolescenti travagliati, da donne maltrattate e vittime di violenza a padri estraniati dalle competenze genitoriali, ed ognuno di loro ha lasciato una “traccia” dentro di noi come noi speriamo di aver lasciato una “traccia” nella loro vita.
I “legami” costruiti in questi anni con tanti madri e minori, appartengono a livello simbolico e reale al “famigliare” della comunità, alle relazioni significanti che tutti hanno contribuito a costruire per la cura generativa e per la tutela dell’infanzia “tradita”.
I rapporti con molte madri sono proseguiti oltre il percorso comunitario e la maggior parte di loro ha ripreso i rapporti con la famiglia d’origine o è stata accompagnata verso l’autonomia insieme ai figli.
Altrettanto dicasi per i minori che, dopo il relativo breve periodo di permanenza in comunità, mediamente non oltre un anno e mezzo, sono rientrati stabilmente a casa o sono stati affidati ad altre figure parentali; altri ancora, anche fratrie numerose, sono stati affidati ad altre famiglie per i percorsi di affido eterofamiliare o pre-adottivi.
La prospettiva olistica e sistemica del nostro “servizio”, richiede vigilanza nella complessità, attenzione e preoccupazione, vicinanza ed empatia, in cui sono in gioco emozioni, vissuti, bisogni, desideri di tutti i protagonisti in un processo di “cambiamento” reciproco e dinamico.
La comunità ha sviluppato relazioni con i referenti di molti servizi sociali, consultoriali, CSM, Ser.D., servizi degli Ambiti territoriali, Centri per le Famiglie, ecc. dei territori della provincia di Lecce, Brindisi e Bari, organizzando anche convegni ed aggiornando costantemente l’equipe interna con percorsi di formazione in giro per l’Italia.
Attualmente la comunità ospita circa 50 persone tra madri e figli e minori e continua a cercare di “sentire”, “ascoltare” e condividere istanze e bisogni di chi è arrabbiato/a, deluso/a, tradito/a dalle persone che dovevano prendersi cura di loro.